EDGAR VARÈSE


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Richiami sulla storia dell'organizzazione ritmica
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RICHIAMI SULLA STORIA DELL'ORGANIZZAZIONE DEL RITMO

ANTICHITÁ GRECO-ROMANA E CANTO GREGORIANO (ritmo poetico e misurato)

Nell'antichitá greco-romana possiamo trovare il cosiddetto ritmo poetico. Si tratta di un ritmo basato sull'organizzazione delle durate delle singole sillabe, caratterizzate dal ricorrere di un accento melodico.
Col tempo peró l'accento del ritmo poetico inizió a tendere verso altre direzioni in uso ad altre tipologie di ritmo, e cominció ad esserci una trasformazione dell'accento da melodico a percussivo.
Il canto gregoriano si presenta come ritmo misurato, con un tempo primo fondamentale ma organizzato in figurazioni che non prevedono accenti fissati. Manca ancora cioé una teoria in grado di organizzare l'entitá temporale.


ARS ANTIQUA (modi ritmici)

Dal secolo XII si cominció ad arricchire la melodia originale gregoriana, chiamata cantus firmus, con libere ornamentazioni melodiche, realizzando una nuova forma di organum: quello melismatico (che ritroviamo nel repertorio dell'abazia di S.Marziale a Limoges e nel Codex Calixtinus compilato in Spagna a Santiago de Compostela). Proprio l'avvento di questi nuovi organa puó essere preso come ideale punto di riferimento per l'inizio di quella espressione musicale polifonica che sará poi definita come Ars antiqua (secc. XII-XIV).
La famosa scuola polifonica di Notre-Dame, attiva fra la fine del XII secolo e il 1350, acquisí velocemente grande fama grazie soprattutto a dui fra i suoi piú grandi maestri, Magister leoninus (attivo fra il 1160 e il 1190) e Magister perotinus (attivo fra il 1190 e il 1220).
Alla scuola di Notre-Dame vennero utilizzati organa complessi,in cui a una melodia che si basava sull'originale gregoriana, chiamata tenor in quanto "teneva" questo canto, venivano sovrapposte fino a tre altre voci chiamate rispettivamente duplum, triplum, quadruplum. Questa specializzazione degli organa portó alla necessitá di conferire significati metrici alla notazione che fino ad allora ne era priva: fu cosí che la virga e il punctum dei neumi quadrati divenirono longa e brevis, in cui la prima aveva doppia durata rispetto alla seconda. Dalle combinazioni di longae e brevis si ottennero sei diversi modi ritmici.
Nel XIII secolo si sviluppó una nuova forma musicale che rapidamente sostituí quelle della scuola di Notre-Dame, il mottetto (o moteus, dal francese mot, parola), in cui i diversi andamenti ritmici e melodici delle singole voci venivano ad essere scambiati fra loro e dove veniva utilizzata la nuova notazione mensurale franconiana. Quest'ultima, teorizzata da Francone da Colonia nel suo celebre trattato, alla longa e alla brevis affiancava due nuovi valori di durata, la duplex longa e la semibrevis.

ARS NOVA (isoritmia)

Terreno di coltura dell'ars nova (nome che a rigore andrebbe riservato alla musica della prima metà del Trecento, in contrapposizione ad ars antiqua indicante la musica del Duecento, ma che è oggi utilizzato come etichetta stilistica per l'intero secolo) furnono svariate innovazioni, i cui principi si trovano sintetizzati nell'omonimo trattato (1325 ca.) di Philippe de Vitry (1291-1361). Tra le varie innovazioni, Vitry e gli altri teorici suoi contemporanei introdussero un nuovo valore (la minima), le indicazioni di tempo, e un metodo più pratico per indicare le pause.
A parte le innovazioni riguardanti la notazione, la nuova arte del XIV secolo fissava un preciso numero di tecniche compositive che avrebbero avuto un'influenza profonda e duratura. Una di queste, l'isoritmia, si basava sull'impiego del modulo ritmico costante, già usato nel tenor dei mottetti dell'ars antiqua, applicandolo anche alle voci superiori di mottetti e di parti di messe polifoniche.